Rumore bianco: quali sono i suoi effetti?

Il rumore bianco (white noise) è un tipo di rumore che ha ampiezza costante in tutte le frequenze ed è privo di periodicità. Suona quindi uniforme, continuo…
Alcuni esempi rendono sicuramente più chiaro il concetto: il suono dell’acqua di una cascata, quello della pioggia e il rumore del phon appartengono alla categoria.

Spesso il rumore bianco viene presentato come una tecnica di rilassamento audio. Online possiamo imbatterci in file sonori o video con questi suoni in sottofondo, in commercio troviamo dispositivi concepiti per emettere white noise. Del resto, a molti sarà capitato di provare una certa sensazione distensiva ascoltando il suono dell’acqua che scorre, della pioggia… qual è, quindi, la verità sul rumore bianco? Favorisce davvero il relax?
Attenzione a non esagerare
Innanzitutto, consideriamo che secondo autorevoli esperti l’esposizione al rumore bianco non dev’essere eccessiva. Un monito da considerare, soprattutto se pensiamo che talvolta viene utilizzato per favorire il sonno nei bambini. Come ha spiegato il neuroscienziato Seth Horowitz, l’ascolto prolungato del white noise sollecita molto intensamente le cellule ciliate dell’orecchio interno, che rilevano i suoni. Se queste cellule hanno subito un danno, afferma l’esperto, una stimolazione così forte potrebbe complicare o bloccare il processo di riparazione naturale.
Inoltre, a oggi non abbiamo dati certi sui benefici del rumore bianco. Come si spiega, quindi, il fatto che sia utilizzato da molte persone per rilassarsi o favorire la concentrazione?
Sound masking e rumore bianco “naturale”
Consideriamo che il white noise tende a sovrastare altri rumori, se non sono fortissimi. Ad esempio può permettere a chi abita in una zona piuttosto transitata di non percepire, o percepire in forma attenuata, il passaggio delle auto. È il cosiddetto sound masking: coprire con un suono uniforme i rumori fastidiosi che non è possibile rimuovere. Inoltre, l’assenza di variazioni del rumore bianco crea una condizione di prevedibilità che può portarci ad “abbassare le difese”: l’opposto dei suoni urbani come un clacson o una frenata improvvisa, che attirano bruscamente l’attenzione.

Se consideriamo le forme di rumore bianco legate alla natura, come lo scorrere dell’acqua, il fruscìo del vento o la pioggia, queste evocano gli habitat in cui la nostra specie si è evoluta. Nel 2015 alcuni ricercatori americani hanno ipotizzato che il white noise naturale possa favorire il benessere e la concentrazione, anche sul luogo di lavoro. Tale considerazione nasce dai test effettuati in un ufficio, utilizzando il rumore bianco dell’acqua di un fiume che scorre. Questo suono risultava gradito e tanto delicato da non disturbare le conversazioni tra impiegati. Ne risultava una specie di tenue isolamento sonoro, che copriva i rumori molesti senza alterare la comunicazione.
Quindi, rumore bianco sì o no? Possiamo dire che il suo utilizzo per il relax non sia da escludere, anche se occorrono ulteriori studi sull’argomento. L’importante è non esagerare con l’esposizione e non pretendere che sia una “formula magica” per ritrovare il benessere. Problemi come un forte stress o l’insonnia possono avere specifiche cause a livello psicologico, da individuare e affrontare.
Studio citato
DeLoach, Alana & Carter, Jeff & Braasch, Jonas. (2015). Tuning the cognitive environment: Sound masking with “natural” sounds in open-plan offices. Journal of the Acoustical Society of America. 137. 2291-2291. 10.1121/1.4920363.
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