Reagire all’insicurezza risalendo alla sua fonte

Capita a tutti di sentirsi insicuri in alcune situazioni, magari di fronte a contesti nuovi o ad attività non familiari. La società, però, sembra volerci sempre eccellenti, impeccabili, in un periodo in cui il culto di sé raggiunge livelli preoccupanti.
Così, alcune persone nascondono le proprie insicurezze e fragilità anziché affrontarle. La loro speranza è che nessuno arrivi a fare luce laggiù, nel profondo, dove pensano di aver ricacciato ciò che le turba. Peccato che la vita possa presentare il conto di tale condizione: magari fionda gli individui proprio nelle situazioni temute, li costringe a uscire dalla “comfort zone” delle piccole certezze. A volte mette di fronte a una scelta ben precisa: cercare di evolvere, o rinunciare a un obiettivo importante.
Come fare ad affrontare un’insicurezza profonda?
Il coraggio delle domande giuste
La soluzione non è certo ripetersi senza convinzione qualche slogan tipo “Sono un grande” o “Ce la farò perché basta crederci”. Non esistono formule magiche. Se ci sentiamo profondamente inadeguati in una determinata situazione, se pensiamo di avere difetti e fragilità che ci faranno fare una brutta figura, dobbiamo avere il coraggio di risalire alle origini di ciò che ci preoccupa.
E farci le domande giuste.
Ad esempio, sulla base di cosa è nata la nostra insicurezza? C’è qualche fatto specifico che l’ha innescata?

Queste domande potrebbero già “disinnescare” in parte un complesso o una paura: magari scopriremo che ci trasciniamo ancora le conseguenze di un evento vissuto da adolescenti, o magari da bambini. Senza tenere conto di quanto siamo cambiati.
Compresa la causa, sarà bene chiedersi se oggi, nel presente, quell’insicurezza sia fondata o no. Immaginiamo ad esempio di essere stati vinti dalla paura anni fa, quando dovevamo parlare in pubblico. Siamo sempre quella persona? O la vita ci ha fatto crescere, cambiare? Magari continuiamo a pensare di non saper fare qualcosa solo perché tempo addietro non sapevamo farlo!
È importante anche chiederci se la nostra insicurezza non sia stata indotta da qualcuno. Ecco che allora si possono affacciare alla mente altri utili dubbi: chi ci ha fatto sentire inadeguati lo ha fatto perché effettivamente lo eravamo, magari per spingerci a migliorare? O era una persona che aveva qualche antipatia nei nostri confronti, magari mossa da una forma di invidia o di disprezzo di cui non avevamo colpa?

Possiamo agire?
Compreso il motivo per cui un’insicurezza è nata, domandiamoci se possiamo fare qualcosa per vincerla. Ci sono insicurezze fondate, che aiutano a escludere quelle attività per le quali si è effettivamente negati. Ma altre sono solo dei limiti, superabili, alla realizzazione dei progetti di vita e alla ricerca di sé. È possibile imparare ad affrontare gradualmente le situazioni temute, magari con l’aiuto di uno psicologo che favorisca anche la consapevolezza dei pensieri e delle emozioni.
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