Fortunati, sfortunati e punti di vista. Due esperimenti interessanti

Fortunati, sfortunati e punti di vista. Due esperimenti interessanti
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A tutti noi sarà capitato di incontrare sia persone dall’aria serena e soddisfatta che individui lamentosi, spesso preda del malumore.

Senza riflettere tanto, potremmo pensare che queste differenze siano dovute, semplicemente, alla fortuna. Qualcuno “è più fortunato” e vive una vita “più bella” di altri.

Possiamo accontentarci di questa spiegazione?

Uno psicologo inglese, Richard Wiseman, ha rivolto uno sguardo profondo all’argomento. Perché a volte, più che alla fortuna, dovremmo pensare all’atteggiamento mentale che adottiamo nella vita.

Spirito di osservazione

In un esperimento del dott. Wiseman, uno stesso compito è stato assegnato a 200 persone che si consideravano fortunate e a 200 che, invece, si ritenevano sfortunate nella vita. Tutte dovevano semplicemente contare le immagini presenti in una rivista.

Fortunati, sfortunati e punti di vista. Due esperimenti interessanti
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Il risultato è interessante. Dopo circa due minuti, la maggioranza degli “sfortunati” ha riferito il conteggio delle immagini. La maggioranza dei “fortunati”, invece, ha notato presto che in una pagina della rivista una scritta indicava il numero delle immagini, suggerendo di non andare oltre. Questo secondo gruppo, inoltre, ha individuato più spesso una nota in cui si diceva che, a chi l’avesse trovata, sarebbe andato un premio di 250 sterline.

Cosa hanno a che fare questi risultati con la questione dell’atteggiamento mentale?

Secondo Wiseman, è possibile che le persone che si sentono fortunate siano, in realtà, particolarmente attente a cercare e a cogliere le opportunità. Questa loro “forma mentis” le porterebbe a conseguire maggiori successi nella vita. Convinte di essere baciate dalla fortuna, in realtà ciò che hanno ottenuto dipenderebbe almeno in parte da una mentalità attiva e costruttiva.

Situazione opposta per il gruppo degli “sfortunati”: forse un atteggiamento passivo, disattento e noncurante, come quello emerso nell’esperimento, aveva impedito loro di raggiungere grandi traguardi.

L’importanza del punto di vista

Un altro esperimento di Wiseman aggiunge ulteriori spunti di riflessione alla questione.

Ad alcune persone è stato chiesto di immaginarsi coinvolte in una situazione drammatica: trovarsi sul luogo di una rapina, rimanendo ferite a un braccio da un proiettile.

Fortunati, sfortunati e punti di vista. Due esperimenti interessanti
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Anche i soggetti di questo studio erano divisi tra individui che si ritenevano fortunati nella vita e altri che si sentivano sfortunati. Dopo aver immaginato la suddetta esperienza, venivano raccolti i loro commenti.

I “fortunati” vedevano per lo più il lato positivo della situazione immaginaria: erano rimasti solo feriti, quando avrebbero potuto morire. Gli “sfortunati”, invece, tendevano soprattutto a lamentarsi per la sventura di essere capitati in quel luogo, in quel momento, venendo colpiti.

Anche questo interessante esperimento getta una nuova luce sull’idea di “fortunati” e “sfortunati”. Forse alcune persone si sentono fortunate anche grazie al loro modo di guardare la vita, focalizzandosi sempre sugli aspetti positivi.

Una riflessione…

Atteggiamento attivo e focus sugli aspetti positivi della vita: questa potrebbe essere dunque la ricetta del successo, o una parte di essa.

Viviamo però in una società in cui le persone, a volte, ostentano senza ritegno disagio e malumore anche online.

Talvolta, sui social sembra quasi che si sia diffuso un culto della lamentela e della polemica. È possibile che qualcuno cerchi di colmare così esigenze psicologiche di approvazione o di conforto: mi mostro arrabbiato per avere l’appoggio di condivide la mia indignazione, o triste perché qualcuno mi consoli.

Pensiamo però che, mentre alcuni perdono tempo con esternazioni sterili, altri si rimboccano le maniche concentrati su quanto di positivo li circonda.

E si accorgono magari di qualche opportunità a portata di mano, come le scritte nella rivista dell’esperimento!

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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Ugo Cirilli

Ugo Cirilli

Scrittore, giornalista pubblicista e psicologo, ho dedicato il mio sito web alla divulgazione della psicologia, ai libri e alla scrittura. Mi interesso inoltre al mondo dell'editing letterario, dopo la frequenza di alcuni corsi nel settore. Tra i miei romanzi "Di qua dal monte", ambientato in Versilia e disponibile gratuitamente: https://bit.ly/3skhpa3

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