Denaro e felicità: in che rapporto stanno?

Denaro e felicità: in che rapporto stanno?

Sul concetto di felicità si è discusso a lungo, con ricerche e analisi statistiche volte a definirne i parametri.

Un tempo si pensava che, per misurarla, bastasse domandare alle persone quanto fossero felici della propria vita e annotare le risposte.

Si trattava però di una rilevazione poco affidabile scientificamente: un individuo poteva essere particolarmente di buonumore, o di malumore, in quel momento. Magari due giorni dopo avrebbe risposto in maniera completamente diversa!

Cos’è, poi, la felicità nella vita? Quali fattori la definiscono davvero?

Molti ritengono che, subito dopo la salute, a influenzarla siano aspetti economici. Quante persone sognano a occhi aperti con pensieri tipo “Ah, se vincessi la lotteria!”, oppure “Se fossi così ricco/a da non dover lavorare, allora sì che sarei felice”?

Nemmeno il benessere materiale, però, sembra sufficiente per accrescere stabilmente la felicità.

La felicità dei fortunati vincitori

Già nel 1978 un famoso studio dei ricercatori Brickman, Coates e Janoff-Bullman seguì un gruppo di persone che avevano vinto ingenti somme alla lotteria. Per alcuni mesi, come era forse prevedibile, mostravano un aumento della soddisfazione personale. Successivamente, però, tornavano ai livelli di buonumore o di tristezza precedenti alla vincita.

Denaro e felicità: in che rapporto stanno?

Era come se l’effetto novità fosse svanito.

Studi recenti hanno approfondito la questione, analizzando anche casi di aumento del reddito più modesti, come spiega un articolo pubblicato da Forbes nel 2017.

I dati che emergono sono molto interessanti.

Fino a un certo reddito…

Sembra infatti che si registri un forte aumento della soddisfazione di vita in persone che passano dall’indigenza, o quasi, a redditi di circa ventimila euro l’anno. Oltre questa cifra, si osservano ancora miglioramenti lievi fino a guadagni di cinquantamila euro annuali. Al di là di tale soglia, la correlazione tra l’aumento del reddito e l’aumento della felicità diventa assai più labile.

Come si spiega questa tendenza?

La storia evolutiva umana può aiutarci a capire il fenomeno.

I nostri antenati vivevano in un habitat pieno di rischi, dove la sopravvivenza non era scontata. Una felicità troppo prolungata li avrebbe resi inerti, privi della spinta vitale per procurarsi il cibo e affrontare le complicazioni quotidiane.

Denaro e felicità: in che rapporto stanno?

Questa impostazione sarebbe ancora presente in noi, “programmati” per cercare nuovi stimoli, nuove gratificazioni.

Non è un caso che l’aumento maggiore della soddisfazione legata al reddito si osservi in persone uscite dalla povertà. In tali condizioni, il denaro rappresenta una questione di sopravvivenza quotidiana!

Procedendo verso la ricchezza, invece, l’alto tenore di vita diventa sempre più un elemento di contorno, piuttosto che la risposta a necessità e desideri impellenti.

La via verso il benessere secondo la Psicologia Positiva

Allora, cosa può avvicinarci all’idea di una vita veramente soddisfacente?

Lo psicologo americano Martin E.P. Seligman, il fondatore della Psicologia Positiva, sostituisce alla classica idea del tipo “Quanto sei felice?” un quadro più esauriente, nella sua “teoria del benessere”.

Le relazioni sociali positive sono uno degli elementi che determinano la soddisfazione di vita

Secondo tale concettualizzazione, la soddisfazione di vita è il risultato di diversi fattori. Emozioni positive, relazioni sociali gratificanti, coinvolgimento in attività per noi stimolanti, ma non solo.

Per Seligman giocano un ruolo chiave anche il “significato”, ossia la sensazione di essere parte di una causa o di un progetto importante, nonché la realizzazione di sé e delle proprie potenzialità.

Oltre a chiederci come aumentare le finanze, quindi, forse è il caso di riflettere sul modo in cui riempiamo le nostre giornate.

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Ugo Cirilli

Ugo Cirilli

Scrittore, giornalista pubblicista e psicologo, ho dedicato il mio sito web alla divulgazione della psicologia, ai libri e alla scrittura. Mi interesso inoltre al mondo dell'editing letterario, dopo la frequenza di alcuni corsi nel settore. Tra i miei romanzi "Di qua dal monte", ambientato in Versilia e disponibile gratuitamente: https://bit.ly/3skhpa3

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