La noia? Una possibile alleata della creatività
La noia è un concetto al quale diamo, solitamente, una connotazione negativa.
La consideriamo innanzitutto un vuoto: di emozioni positive, di attività stimolanti.
Talvolta basta ritrovarci ad attendere qualche minuto un mezzo pubblico o una persona che tarda a un appuntamento, per avvertire una certa insofferenza.
In questo periodo storico, poi, disponiamo di una varietà di forme d’intrattenimento senza precedenti: basta pensare alle possibilità offerte da un semplice smartphone.
Così, spesso scacciamo la noia sul nascere ricorrendo ai dispositivi mobili: iniziamo a navigare distrattamente online, a controllare gli account social, ad ascoltare musica…
Apparentemente, una fortuna: con tali strumenti annoiarsi a lungo è difficile! La questione però merita uno sguardo più profondo: la noia potrebbe essere addirittura preziosa in certi casi, come affermano fonti scientifiche.
Una ricerca sul rapporto tra noia e ingegno
È molto interessante, in proposito, uno studio sperimentale in due parti condotto nel 2012 dalle ricercatrici inglesi Sandi Mann e Rebekah Cadman, dell’Università del Lancashire.
Nella prima parte, 80 persone erano divise in due gruppi. Entrambi dovevano dedicarsi a una prova di creatività: indicare il maggior numero possibile di utilizzi di una coppia di tazze. Ciò che li differenziava era la fase precedente il test.

La noia può favorire l’intuizione creativa
Al primo gruppo veniva chiesto di trascrivere una serie di numeri di telefono, al secondo era risparmiata tale attività “noiosa”.
I risultati sono sorprendenti: i componenti del primo gruppo erano decisamente più creativi, quando pensavano all’uso delle tazze.
La noia sembrava aver potenziato la loro immaginazione.
Il secondo studio invece confrontava diversi tipi di attività “monotona” e i relativi effetti. In particolare, veniva introdotto un altro compito ripetitivo: la lettura dell’elenco telefonico.
Anche questa “forma di noia” migliorava la performance creativa, in misura leggermente superiore rispetto al compito di trascrizione.
Come spiegare il sorprendente legame tedio – creatività?
Secondo la dottoressa Mann, quando ci annoiamo la nostra mente entra con più facilità in una fase di “daydreaming”, di fantasia libera, perché le circostanze esterne non risultano appaganti.
Iniziamo a cercare nuovi stimoli mentali e tale stato può portarci a sviluppare idee originali.
Nello studio, il compito di lettura era più efficace forse perché lasciava la mente maggiormente libera, rispetto alla trascrizione.

Scacciare subito la noia grazie ai dispositivi mobili può inibire la creatività
Il problema, afferma la ricercatrice, è che la società contemporanea rischia di saturare ogni momento libero con gli svaghi dei dispositivi mobili. A tale proposito, Mann usa un’espressione forte: trastullarsi troppo incollati agli smartphone, sostiene, “è come mangiare cibo spazzatura”.
Un’altra ricerca depone a favore del rapporto noia – creatività
Altri risultati sperimentali interessanti vengono da una ricerca delle psicologhe Karen Gasper e Brianna Middlewood della Pennsylvania University.
Nel loro studio, volontari che avevano visionato videoclip “noiosi” risultavano più originali, al momento di elencare parole relative a una specifica categoria (ad esempio “mezzo di trasporto”).
La noia, quindi, potrebbe essere un fattore estremamente favorevole all’immaginazione e all’ingegno.
Non possiamo ignorare queste considerazioni, soprattutto se svolgiamo una professione creativa: trovarci momentaneamente privi di distrazioni, compiti e svaghi potrebbe portarci verso intuizioni preziose.
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