Bufale assurde e come evitarle. Psicologia delle fake news
Improbabili allarmi su presunti rischi per la salute. Complottismi. Fake news a sfondo politico e sociale, apparenti resoconti di misfatti. Tutto accompagnato, spesso, dall’invito a “far girare”.
Sono tanti i volti delle “bufale”, le notizie inventate che vengono scambiate per verità e diffuse a velocità impressionante.
Come nascono?
Talvolta sono semplicemente scherzi di pessimo gusto.
In altri casi, però, nascondono qualcosa di più subdolo e inquietante.
Nel 2017 ha fatto scalpore la scoperta di una rete di siti web italiani dediti alle fake news, poi chiusi. Perché qualcuno spendeva tante energie nella creazione e nella diffusione di menzogne?
Semplice: per denaro.
Quei siti attiravano con titoli sensazionalistici migliaia di ignari utenti in pagine piene di pubblicità. Pubblicità che gli inserzionisti pagavano, magari in proporzione ai visitatori.
A volte le bufale più cliccate sono a dir poco assurde: dall’astronave che vola sul lago (con foto che sembra tratta da “Star Wars”), ai migranti che assaltano per protesta…lo zoo. Allora cosa spinge tante persone a crederci e a rilanciarle senza esitazione?
I fattori psicologici nel fenomeno delle bufale 
La giornalista scientifica Kirsten Weir ipotizza che entri in gioco un fenomeno detto “motivated reasoning” , studiato dalla ricerca psicologica. Si tratterebbe di una tendenza ad avvalorare le informazioni che confermano la propria visione del mondo.
Ogni bufala, infatti, è spesso veicolata da persone particolarmente sensibili a certi contenuti.
Individui spaventati dai fenomeni migratori credono più facilmente alle fake news su reati o privilegi attribuiti a immigrati. Un “complottista” è più propenso a vedersi vittima di manipolazioni, arrivando perfino a negare verità scientifiche.
Se un soggetto, inoltre, si sente parte di un gruppo unito da determinate convinzioni, può trovare difficile confutare quanto la “community” sostiene.
A volte, la bufala acquisisce credibilità anche perché viene condivisa da amici o parenti. Da persone ritenute “fidate”, insomma.
In alcuni casi, poi, ha un ruolo chiave l’impulsività con cui certi individui agiscono online. L’urgenza di attirare l’attenzione, l’ossessiva ricerca di “like” non aiutano a selezionare attentamente cosa condividere.
Vediamo quindi alcuni consigli per smascherare le bufale!
Consigli pratici anti bufale
- Controlla la fonte
Sappiamo chi pubblica un determinato contenuto? A volte basta uno sguardo attento al link del sito d’origine. Alcuni siti “bufalari” storpiavano i nomi di famose testate giornalistiche in maniera minima. Così, un utente distratto credeva di leggere una fonte autorevole.
Spesso quei siti web, per tutelarsi legalmente, riportano in fondo alla home page una piccola dicitura che rivela la natura satirica o inventata degli articoli. Fai quindi uno scroll della home dei siti “dubbi”!
- Fai una ricerca online prima di condividere
Inserisci le keyword relative a una notizia in un motore di ricerca. In molti casi appariranno prima i risultati di testate giornalistiche reali, che riveleranno la verità sulla vicenda. È comunque sempre consigliabile cercare informazioni su siti affidabili.
- Consulta siti web dedicati al debunking
Esistono diversi siti creati appositamente per smascherare le fake news: una pratica detta “debunking”. Tra i più noti in Italia troviamo Butac.it (“Bufale un tanto al chilo”) e Bufale.net. Pubblicano regolarmente articoli che rivelano la verità dietro alle bufale del momento. Al loro interno è possibile anche consultare “black list” dei siti web che diffondono fake news.
- Chiediti in che condizioni psicologiche ti trovi mentre leggi
Sei particolarmente agitato, stressato? Una forte attivazione fisiologica può abbassare le tue difese, riducendo l’autocontrollo. Rischi così di condividere senza le giuste riflessioni. Impara a essere sempre più consapevole dei tuoi stati d’animo!
Mi trovo quindi a concludere questo articolo con la stessa “call to action” amata dai bufalari, ossia:
Fai girare!
Perché creare consapevolezza è l’unico modo per togliere potere a chi specula sull’ignoranza, sulla paura e sull’impulsività.
- Creare un personaggio letterario: ispiriamoci alla Psicologia cognitiva - Agosto 31, 2021
- La progressive disclosure nella scrittura - Luglio 11, 2021
- 8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione (L. Iotti) - Giugno 8, 2021
Commenti recenti