Estate: ecco gli effetti della stagione sulla psiche
Estate, stagione decantata da un’infinità di “tormentoni” pop!
Il suo nome evoca sole, spiagge dorate o verdi panorami di montagna, relax, divertimento. Le giornate sono lunghe e luminose.
Per tanti è, assieme alla primavera, una rinascita dopo il freddo e il buio dell’inverno. Molti l’adorano, ma non manca chi preferisce nettamente altri periodi dell’anno.
Cerchiamo allora di capire quali sono gli effetti dell’estate sulla psiche!
Il sole e l’umore
Mai come in estate ci troviamo esposti ai raggi solari. Il sole stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore (una sostanza che trasmette segnali tra i neuroni) che favorisce il buon umore. In inverno la serotonina viene inibita dalla maggiore presenza nell’organismo della proteina SERT. Le persone in cui quest’ultimo fenomeno è più marcato possono incorrere nel Seasonal Affective Disorder, il disturbo dell’umore a carattere stagionale.
Così, in estate la serotonina risulta meno “ostacolata” dalla proteina SERT e favorita dall’esposizione solare.
Questo spiega tanto il brio che può coglierci nella bella stagione, quanto una certa malinconia invernale senza apparente motivo.
Gli effetti di determinati ambienti naturali
In estate la natura è spesso rigogliosa, ricca di colori affascinanti. In un articolo precedente ho parlato della tendenza detta “biofilia”, ipotizzata dal biologo Edward Osborne Wilson.
Secondo tale teoria, siamo attratti fortemente dagli ambienti che favorivano la sopravvivenza dei nostri antenati.
Quali sono? Paesaggi verdeggianti con ampie visuali e, possibilmente, acqua: un elemento per noi vitale.
Diverse ricerche hanno addotto elementi a sostegno di questa ipotesi, anche avvalendosi della risonanza magnetica. Panorami marini e montani ma anche laghi, fiumi e parchi urbani curati possono ritemprare davvero i sensi.
Un effetto indiretto: il movimento libero
Con la bella stagione siamo più propensi a uscire e a fare movimento, quantomeno se la nostra zona offre un ristoro dalla calura (mare, parchi, boschi).
Praticare attività fisica senza stress e difficili traguardi, per il piacere intrinseco che ci dà, porta al rilascio di endorfine. Si tratta di ormoni che inducono sensazioni di benessere. Un esempio di attività che favorisce questa condizione? Una lunga passeggiata a contatto con la natura, con un passo svelto ma non affannoso.
L’estate non ha controindicazioni?
Alcune persone in estate sono vittime di una particolare sofferenza psichica.
Chi è colpito dalla depressione, infatti, può percepire un forte divario tra sé e la realtà circostante. L’estate, infatti, è una stagione associata al divertimento e alla spensieratezza.
Per questo, la persona depressa può sentirsi ancora più sola e “diversa” dagli altri, dall’atmosfera “festaiola” che la circonda. Occorre quindi dare particolare sostegno a chi si trova in una condizione tanto delicata.
Inoltre, individui tendenti al bipolarismo (alternanza tra fasi di grande esaltazione e fasi depressive, detto un po’ sommariamente) possono incorrere in un peggioramento, per la maggiore eccitabilità dovuta alle molte ore di luce e alla vita più attiva.
Su un piano meno drammatico, l’estate può influire negativamente sul ciclo sonno-veglia. Giornate lunghe e vita sociale intensa nelle ore serali talvolta inducono un’iperattività che allontana il sonno.
Dormire a sufficienza è una precondizione per il benessere psicofisico quotidiano. Sta a noi, quindi, mantenere le buone abitudini per quanto riguarda il sonno. Ad esempio, almeno fuori dal weekend, andiamo a letto all’orario al quale siamo abituati nel resto dell’anno.
Detto questo, l’estate presenta diversi benefici, come abbiamo visto.
Possiamo sfruttarli nel modo migliore, ricordando di esporci al sole con le dovute precauzioni in base al nostro fototipo.
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Ottimo articolo, ricco di spunti utili e molto equilibrato.
Grazie! Cerco sempre di mantenere un approccio pratico e diretto 🙂